Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/527
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | 526 | 528 | ► |
i quali però non ci può esser buona né vera prosa, basterebbe per fare ammirare uno scrittore de’ nostri tempi, e farlo giudicare sommo ed unico (aggiungete tutto quello che spetta alla lingua: eleganza, purità sufficientissima, armonia, varietà ecc., forma de’ periodi e loro disposizione e connessione ec.). Ora i migliori e sommi prosatori francesi, in ordine a questi pregi, non sono degni di venir nemmeno in confronto con uno de’ peggiori ed infimi classici latini (19 gennaio 1821).
* I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto.
* Τέταρτος (Ξενοκράτης), φιλόσοφος, Ἐλεγείαν γεγραφὼς οὐκ ἐπιτυχῶς (Elegiae scriptor non satis probatus). Ἴδιον1 δὲ (Ita enim se habet res). Ποιηταὶ μὲν γὰρ ἐπιβαλλόμενοι πεζογραφεῖν, ἐπιτυγχάνουσι· (si quid prosa oratione scribere velint, praestant) πεζογράφοι δὲ ἐπιτιθέμενοι ποιητικῇ, πταίουσι (si poeticae sibi partes vindicare velint, non assequuntur). Δῆλον τὸ μὲν φύσεως εἶναι (scil. τὸ τῆς ποιητικῆς) τὸ δὲ τέχνης ἔργον. Laerzio, in Xenocrate, l. IV, segm.
Note
- ↑ Ἴδιον, strano. Vedi le mie osservazioni sui Taumasiografi greci. Mirum hoc videri potest, quod etc.