Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/495

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[p. 24 modifica] E non solo ai Romani, ma a tutti i popoli è sempre avvenuto e avviene lo stesso. Questa era cosa confessata da tutti anche allora, e la somma religiosità dell’antica Roma era notissima e famosissima. Leggi: Adeo tum in ultimis quoque: allora anche nell’infima plebe la religione pubblica prevaleva alle affezioni private, laddove in seguito fu tutto l’opposto. Io credo però che in ultimis l’abbiano inteso per in ultimis rebus o casibus, negli estremi frangenti, e cosí abbiano spiegato: Tanto anche in quel tempo, cioè nell’ultima calamità. Male. In ultimis vuol dire negl’infimi, come apparisce dalle parole di Floro che precedono. Vedi il Forcellini, e le ultime edizioni di Floro. Vedi p. 510, capoverso 2.


*    Floro I, 13, avendo detto che i romani distrussero la gente dei Galli Senoni in maniera che hodie nulla Senonum vestigia supersint, soggiunge con breve intervallo: Ne quis exstaret in ea gente, quae incensam [p. 25 modifica]a se Romam urbem gloriaretur. Che vada letto qui per quae non par da dubitare, e sarà già osservato. Ma e cosí