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[p. 18 modifica] ad una giovane, o bella, o amabile; o che quella che porta questo nome possa aver questa qualità: e insomma, sentendo questo nome, provo sempre un' impressione e prevenzione sfavorevole alla persona che lo porta. E ordinariamente l’idea che noi abbiamo dell’eleganza, grazia, dolcezza, amabilità di un nome, non deriva dal suono materiale di esso nome, né dalle sue qualità proprie e assolute, ma da quelle delle prime persone chiamate con quel nome, conosciute o trattate da noi nella prima età. Anche però viceversa potrà accadere che noi da fanciulli concepiamo idea della persona dal nome che porta, massime se si tratta di persone lontane o da noi conosciute solamente per nome; e giudichiamo della persona, secondo l’effetto che ci produce il nome, col suono materiale o col significato che può avere o con certe relazioni con altre idee. E questo ci avviene ancora da grandi, sia per conseguenza dell’idea concepita nella fanciullezza, sia anche assolutamente: perché è certo che noi non ascoltiamo il nome ovvero il cognome di persona a noi tanto ignota, che sopra quella denominazione non ci