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[p. 14 modifica] Perdona al tuo calunniatore, punisci il tuo detrattore. Non far caso di chi ti schernisce a torto, ma piglia vendetta di chi ti motteggia a ragione (7 gennaio 1821).


*    Alla p. 375. principio. In questo proposito, la differenza o dell’ingegno o del giudizio, si può vedere in Livio, il quale è il poeta della storia, poeta vero e grande, e degno di servir di studio e di maestro ai poeti; e nondimeno è il modello splendidissimo della piú perfetta prosa. Laddove costoro, e pessimi prosatori (7 gennaio 1821) e non perciò migliori poeti ordinariamente. Vedi p. 526, capoverso 1.


*    Alla p. 472. Tanto piú che quella guerra, come consistente in domar popoli affatto barbari, non pare [p. 15 modifica]che fosse finita con trattato, né con altri mezzi artifiziali, ma solamente con quel semplice fine che deriva dalla forza. Vedi Floro, IV, 12, sect. 17 e Dione LIV, 34, p. 764-765, dove nella nota 316, citandosi questo passo di Velleio, pare che si sia letto appunto nel modo ch’io suggerisco (8 gennaio 1821).


*    Velleio I, 2, sect. 2, di Codro: Immixtusque castris hostium, de industria, imprudenter, rixam ciens,