Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4523
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* Alla p. 4520, fine. Chi non è mai uscito da luoghi piccoli, come ha per chimere i grandi vizi, cosí le vere e solide virtú sociali. E nel particolare dell’amicizia, la crede uno di quei nomi e non cose, di quelle idee proprie della poesia o della storia, che nella vita reale e giornaliera non s’incontrano mai (e certo egli non si aspetta d’incontrarne mai nella sua). E s’inganna. Non dico Piladi e Piritoi, ma amicizia sincera e cordiale si trova effettivamente nel mondo, e non è rara. Del resto, i servigi che si possono attendere dagli amici, sono, o di parole (che spesso ti sono utilissime), o di fatti qualche volta; ma di roba non mai, e l’uomo avvertito e prudente non ne dee richiedere di sí fatti (di tal fatta) (21 luglio).
* Insatiatus per insatiabilis. Citus, participio aggettivato.
* Naevus-neo.
* Frigus - frio (spagnuolo). Ragunare-raunare. Nego-nier. Raggi-rai.
* Il vescovo Ulfila, se non fu il primo introduttore dell’alfabeto presso la sua nazione (i goti), gli diede almeno quella forma che noi conosciamo. Castiglioni, ap. la Biblioteca Italiana, maggio 1829, t. LIV, p. 201.
* Non solo noi diveniamo insensibili alla lode, e non mai al biasimo, come dico altrove, ma in qualunque tempo, le lodi di mille persone stimabilissime, non ci consolano, non fanno contrappeso al dolore che ci dà il biasimo, un motteggio, un disprezzo di persona disprezzatisima, di un facchino (29 luglio).
* In un trattenimento, chi si vuol divertire, propongasi di passare il tempo. Chi vi cerca e vi aspetta il divertimento, non vi trova che noia, e passa quel tempo assai male (29 luglio).