Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4381

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[p. 321 modifica] signorili costumi, e animo libero e sdegnoso d’applausi; né fra molti avversarii gli mancarono nobili lodatori: ed Heyne non lo cita che non lo esalti. E certo, se molti seppero notomizzare la poesia e la lingua greca meglio di lui, pochi hanno potuto conoscerne l’indole al pari di lui; e nessuno lo ha mai preceduto, e pochi potranno seguirlo a investigarle nelle loro remotissime fonti. Studiando le reliquie dell’antichità ad illustrare i tempi omerici ne radunò molte a grandissimo prezzo, e sono da vedersi nel Museo Britannico, ov’ei per amore di letteratura e di patria e con giusta ambizione di nome le lasciò per legato. Venne, pochi mesi addietro, a visitarmi; e discorrendo egli intorno agli eroi piú o meno giovani dell’Iliade, io notai, che, stando a’ suoi computi, Achille sarebbe stato guerriero imberbe. Risposemi, ch’ei non si dava per vinto; ma ch’ei cominciava a sentire la vanità della vita, e non gl’importava oggimai di vittorie. Né la poesia né la realtà delle cose giovavano piú a liberarlo dal tedio che addormentava in lui tutti i sentimenti dell’anima; e dopo non molti giorni, morí: ed io ne parlo perché i suoi concittadini ne tacciono. § 17. Or quando scrittori di tanta mente per via di date congetturali prestano forme e certezza a nozioni vaghe e oscurissime, e le fanno risplendere come vere, ei costringono l’uomo, o alla credulità ed al silenzio, o a meschine fatiche e al pericolo di controversie, e per cose di poco momento al piú de’ lettori (Firenze, 19 settembre 1828).