Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4204

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[p. 135 modifica] efficiunt. Schott). καὶ τῶν ἄλλων πλεῖστοι τῶν εἰς τοῦτο τὸ γένος τῶν ποιητῶν ἀναγομένων. E segue dicendo di altri libri di altri scrittori dai quali era estratto il sesto libro di Sopatro. E l’undecimo dice essere estratto, fra gli altri, ἐκ τῆς τοῦ Ἰώβα (Iubae) τοῦ βασιλέος θεατρικῆς ἱστορίας ἑπτακαιδεκάτου λόγου, della quale opera fa menzone anche Ateneo, lib. IV (Bologna, 1826, 24 settembre, domenica). Vedi p. 4238.


*   Contraddizioni innumerabili, evidenti e continue si trovano nella natura considerata non solo metafisicamente e razionalmente, ma anche materialmente. La natura ha dato ai tali animali l’istinto, le arti, le armi da perseguitare e assalire i tali altri, a questi le armi da difendersi, l’istinto di preveder l’attacco, di fuggire, di usar mille diverse astuzie per salvarsi. La natura ha dato agli uni la tendenza a distruggere, agli altri la tendenza a conservarsi. La natura ha dato ad alcuni animali l’istinto e il bisogno di pascersi di certe tali piante, frutta ec., ed ha armato queste tali piante di spine per allontanar gli animali, queste tali frutta di gusci, di bucce, d’inviluppi d’ogni genere, artificiosissimi e diligentissimi, o le ha collocate nell’alto delle piante ec. La natura ha creato le pulci e le cimici perché ci succino il sangue, ed a noi ha dato l’istinto di cercarle e di farne strage. L’enumerazione di tali ed analoghe contrarietà si estenderebbe in infinito, ed abbraccierebbe ciascun regno, ciascuno [p. 136 modifica]ciascunoelemento, e tutto il sistema della natura. Io avrò torto senza dubbio, ma la vista di tali fenomeni mi fa ridere. Qual è il fine, qual è il voler sincero e l’intenzione vera della natura? Vuol ella che il tal frutto sia mangiato dagli animali o non sia mangiato? Se sí, perché l’ha difeso con sí dura crosta e con tanta cura? se no,