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(4203-4204) | pensieri | 135 |
οἷς ἔκαστος τὰ τῆς τέχνης ἐπεδείκνυτο. καὶ περὶ ἑορτῶν δὲ ὅσᾳ πάνδημοι τοῖς Ἀθηναίοις. ταῦτα δὴ πάντα καὶ εἴ τι ὅμοιον, ὁ πέμπτος (τοῦ Σωπάτρου) ἀναγινώσκοντί σοι παραστήσει λόγος. Ὁ δὲ ἔκτος αὐτ συνελέγη λόγος ἒκ τε τῆς αὐτῆς Ῥούφου μουσικῆς (ἱστορίας) βίβλου πέμπτης καὶ τετάρτης. αὐλητῶν δὴ καὶ αὐλημάτων ἀφήγησιν ἒχει, ἄνδρες τε ὄσα ηὔλησαν καὶ δὴ καὶ γυναῖκες. καὶ Ὅμηρος δὲ αὐτ καὶ Ἡσίοδος καὶ Ἀντίμαχος οἱ ποιηταὶ τῆς διηγήσεως μέρος (huius narrationis partem (4204) efficiunt. Schott). καὶ τῶν ἄλλων πλεῖστοι τῶν εἰς τοῦτο τὸ γένος τῶν ποιητῶν ἀναγομένων. E segue dicendo di altri libri di altri scrittori dai quali era estratto il sesto libro di Sopatro. E l’undecimo dice essere estratto, fra gli altri, ἐκ τῆς τοῦ Ἰώβα (Iubae) τοῦ βασιλέος θεατρικῆς ἱστορίας ἑπτακαιδεκάτου λόγου, della quale opera fa menzone anche Ateneo, lib. IV (Bologna, 1826, 24 settembre, domenica). Vedi p. 4238.
* Contraddizioni innumerabili, evidenti e continue si trovano nella natura considerata non solo metafisicamente e razionalmente, ma anche materialmente. La natura ha dato ai tali animali l’istinto, le arti, le armi da perseguitare e assalire i tali altri, a questi le armi da difendersi, l’istinto di preveder l’attacco, di fuggire, di usar mille diverse astuzie per salvarsi. La natura ha dato agli uni la tendenza a distruggere, agli altri la tendenza a conservarsi. La natura ha dato ad alcuni animali l’istinto e il bisogno di pascersi di certe tali piante, frutta ec., ed ha armato queste tali piante di spine per allontanar gli animali, queste tali frutta di gusci, di bucce, d’inviluppi d’ogni genere, artificiosissimi e diligentissimi, o le ha collocate nell’alto delle piante ec. La natura ha creato le pulci e le cimici perché ci succino il sangue, ed a noi ha dato l’istinto di cercarle e di farne strage. L’enumerazione di tali ed analoghe contrarietà si estenderebbe in infinito, ed abbraccierebbe ciascun regno, cia-