<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/4131&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20190404133545</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/4131&oldid=-20190404133545
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 4131 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 54modifica] si è dimostrato nel Dialogo di un Fisico e un Metafisico. L’uomo ama naturalmente e immediatamente solo il suo bene, e il suo maggior bene, e fugge naturalmente e immediatamente solo il suo male e il suo maggior male: cioè quello che per tale egli giudica. Se gli uomini preferiscono la vita a ogni cosa, e fuggono [p. 55modifica]la morte sopra ogni cosa, ciò avviene solo perché ed in quanto essi giudicano la vita essere il loro maggior bene (o in se, o in quanto senza la vita niun bene si può godere), e la morte essere il loro maggior male. Cosí l’amor della vita, lo studio della propria conservazione, l’odio e la fuga della morte, il timore di essa e dei pericoli d’incontrarla, non è nell’uomo l’effetto di una tendenza immediata della natura, ma di un raziocinio, di un giudizio formato da essi preliminarmente, sul quale si fondano questo amore e questa fuga; e quindi l’una e l’altra non hanno altro principio naturale e innato, se non l’amore del proprio bene, il che viene a dire della propria felicità, e quindi del piacere, principio dal quale derivano similmente tutti gli altri affetti ed atti dell’uomo (e quel che dico dell’uomo intendasi di tutti i viventi). Questo principio non è un’idea, esso è una tendenza, esso è innato. Quel giudizio è un’idea, per tanto non può essere innato. Bensí egli è universale, e gli uomini e gli animali lo fanno naturalmente, nel qual senso egli si può chiamar naturale. Ma ciò non prova che egli sia né innato né vero. Per esempio, l’uomo crede e giudica naturalmente che il sole vada da oriente a occidente, e che la terra non si muova: tutti i fanciulli, tutti gli uomini che veggano da prima il fenomeno del