Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4119

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*    Observito as. Forcellini (5 settembre, domenica, 1824).


*    ’Ως γὰρ συνελόντι εἰπεῖν οὐδὲν ἀξιόλογον ἄνευ πυρὸς οἱ ἄνθρωποι τῶν πρὸς τὸν βίον χρησίμων κατασκευάζονται. Socrates, ap. Xenoph. ἀπομν., IV, 3, 7 (7 settembre, Vigilia della natività di Maria Vergine Santissima, 1824).


*    Αὐτίκα per primum o verbigratia, luogo notabile. Senofonte, ἀπομν., IV, 7, 2 (7 settembre, Vigilia della Natività di Maria Vergine Santissima, 1824).


*    A quello che ho detto altrove sul proposito che tra gli antichi felicità e bontà si stimavano per lo piú o sempre congiunte, e per lo contrario infelicità e malvagità, vedi fra l’altre cose Senofonte nel fine dei Memorabili e dell’Apologia, dove prova che Socrate fu fortunato nella morte, mostrando che il provare la sua felicità anche a’ suoi tempi era parte e forma di apologia e di lode. E mille altri esempi se ne trovano negli antichi, chi ha pratica di loro ed osserva bene (7 settembre 1824).


*    Cura spagnuolo per curato. Vedi un esempio simile di Ovidio e altri nel Forcellini in Cura, fine (11 settembre 1824).


*    Curato, curé per qui curat, curator (11 settembre 1824).


*    Ὀλίγου δεῖν ec. - la lunghezza di lei di poco non aggiugne a cento miglia. Porzio, Congiura de’ Baroni ec., Lucca, 1816, lib.I, p. 35.


*    Ἐκτὸς εἰ μὴ Luciano Opera, 1687, t. II, p. 338, mezzo (15 settembre 1824). [p. 39 modifica]


*    Della stolta opinione che negli animali la natura sia stata piú larga di bellezza a’ maschi che alle femmine, come è ragione, ma negli uomini per lo contrario, il che è assurdo, e nasce questa opinione dalla idea del bello assoluto, e dal credere che assolutamente sia bellezza maggiore quella che a noi per cagioni relative par tale, onde il donnesco è chiamato il bel sesso, laddove se le sole donne giudicassero, o chi non fosse donna né uomo, chiamerebbe senza dubbio bello il sesso degli uomini maschi, come negli altri animali, vedi il Tasso Dialogo del Padre di famiglia; Opere, Venezia, 1735 ec., vol. VII, p. 379, che è prima del mezzo del Dialogo (15 settembre 1824).


*    Ἐλκόμενοι τῆς ῥινός. Luciano, Opera, 1687, t. II, p. 342 (16 settembre 1824).


*    Diminutivi greci positivati. Ὀθόνη - ὀθόνιον. Vedi ib., 350 e notisi che Luciano è solito usare tali positivazioni (16 settembre 1824).