Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3994
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ole, oler ec. sia non di rado diminutiva o frequentativa o disprezzativa ec. Prestolet (pretazzuolo) da prestre. Babiole ec. (20 decembre 1823). Vedi qui sotto.
* Alla p. 3992. Nigellus (e cosí tutti gli altri simili) è da nigri per nigrellus, come flabellum, flagellum, lucellum da flabrum, flagrum, lucrum, labrum, labellum, monstrum, mostellum, tenebrae, tenebellae (Claud. Mamert). Bensí può esser che nigri sia contrazione di nigeri, e quindi per questo rispetto fors’anche nigellus di nigerellus, e simili. Tenellus è certamente per tenerellus, puer per puerellus e simili, soppressa la r come in flabellum ec. (20 decembre 1823).
* Alla p. 3979, fine. La duplicazione del genere di quella di κάρχαρος (eccetto che qui v’é un ρ di piú) è comunissima in greco e si fa col raddoppiare la prima sillaba della voce, cioè la prima consonante e la prima vocale qual è, e fors’anche un’altra consonante prima o dopo essa vocale, se la prima sillaba della voce ha piú consonanti ec. Se la consonante è aspirata, se le sostituisce nella sillaba che si aggiunge la corrispondente non aspirata. Se la voce comincia per vocale, anche pura, si ripete la prima vocale, e la prima consonante, ancorché questa spetti a un’altra sillaba. Vedi lo Scapula in ἀλαλή. Oppure la ε o α si cambia in η, l’ο in ω ec. ec. ec. (20 decembre 1823).
* Al pensiero ultimo della pag. precedente. Massimamente poi è propria dell’italiano la desinenza in olo ec. breve, quando questa è frequentativa o frequentativo-diminutiva come in trottola ec. In tali casi non ha luogo la desinenza in ólo né in uólo ec.