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[p. 441 modifica] esalto e predico la natura, tanto piú Dio. Stimando perfetta l’opera della natura, stimo perfetta quella di Dio; condanno la presunzione dell’uomo di perfezionar egli l’opera del creatore; asserisco che qualunque alterazione fatta all’opera tal qual è uscita dalle mani di Dio non può esser altro che corruzione. Laddove coloro che si credono piú amici della religione, attribuendo tutto o quasi tutto alla ragione, fanno dipendere la massima e principal parte dell’ordine umano ed universale dalle facoltà della creatura. Sostenendo la perfettibilità dell’uomo, sostengono che l’opera della natura, cioè di Dio, era imperfetta; che l’uomo può essere perfezionato non già da Dio, ma da se stesso; che per conseguenza la perfezione o felicità della prima delle creature terrestri derivi e debba derivare da essa e non da Dio.

2° Io ammetto anzi sostengo la corruzione dell’uomo, e il suo decadimento dallo stato primitivo, stato di felicità; come appunto fa il cristianesimo. [p. 442 modifica]S’io dico che l’uomo fu corrotto dall’abuso della ragione, dal sapere e dalla società, questi sono i mezzi o le cagioni secondarie della corruzione e non tolgono che la causa originale non sia stato il peccato. Io non credo che nessuna vera e soda ragion di fede provi la scienza infusa in Adamo. S’egli ebbe subito un linguaggio, si può stimare ed è ben verosimile che n’abbiano anche le bestie per servire a