Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3900
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* Alla p. 3869, margine. Da queste osservazioni è chiaro che si dee dir vivisco e non vivesco, anche per regola e analogia e ragion generale. Esempio di verbo incoativo fatto da verbo della quarta può essere scisco da scio. Hisco da hio-hiatum, non è che corruzione d’hiasco che pur si trova, e che è proprio degli antichi; come hieto è corruzione d’hiato, che pur si trova, del che altrove (23 novembre 1823).
* Al detto altrove sopra il continuativo hietare, aggiungi aggiungiquello che puoi vedere nel pensiero precedente (23 novembre 1823).
* Alla p. 3869, margine, principio. Arcesso, - Capesso, - Facesso (Vedi Forcellini in Facesso, principio e fine) - is īvi ītum. E credo che anche gli altri tali verbi frequentativi o desiderativi o come si chiamino (vedi Forcellini in Facesso, principio), se altri ve n’ha, facciano allo stesso modo, cioè una mescolanza della terza e quarta coniugazione. Anche Arcesso fa nell’infinito passato arcessi e arcessivi. E vedi Forcellini in arcesso, principio (23 novembre 1823). Vedi p. 3904.
* Alla p. 3884. Se la qualità dello stile del Tasso, considerato in generale, pecca in qualche cosa, questo si è, piú che in altro, nel molle. E certo non di rado esso dà nel debole, anzi pur nel freddo, e in quel basso che nasce da debolezza, da mancanza di nervo e di forza per sostenersi in alto e ritto ec. ec., in poca sostenutezza ec. Questo è molto piú frequente nel Tasso che o in Dante o in Petrarca, e piú ancora che in parecchi poeti del secondo ordine (23 novembre 1823).
* Alla p. 2843. Che inceptare in questo senso d’incettare, cioè