Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3855

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[p. 237 modifica] non rapide, non varie, non rapidamente succedentisi e variantisi, il che è cosa morta. Noi lo chiamiamo spirito perché siamo soliti di considerar la vita come cosa immateriale, e appartenente a cose non materiali, e di chiamare spirito ciò ch’é vivo e vive e cagiona la vita ec.; e la materia siamo soliti di considerarla come cosa morta, e non viva per se, né capace di vita ec. (10 novembre, ottava del dí de’ morti, 1823) [p. 238 modifica]


*    Tra le cagioni del mancar noi (e così gli spagnuoli) di lingua e letteratura moderna propria, si dee porre, e per prima di tutte, la nullità politica e militare in cui è caduta l’Italia non men che la Spagna dal seicento in poi, epoca appunto da cui incomincia la decadenza ed estinzione delle lingue e letterature proprie in Italia e in Ispagna. Questa nullità si può considerare e come una delle cagioni del detto effetto, e come la cagione assoluta di esso. Come una delle cagioni, perocché se noi manchiamo oggi affatto di voci moderne proprie italiane e spagnuole, politiche e militari, ciò viene perché gl’italiani e spagnuoli non hanno piú, dal seicento in poi, né affari politici proprii, né milizia propria. Fino dall’estinzione dell’imperio romano, l’Italia è stata serva, perché divisa; ma sino a tutto il cinquecento la milizia italiana propria ha esistito, e le corti e repubbliche italiane hanno operato da se, benché piccole e deboli. Il governo era in mano d’italiani, le dinastie erano italiane in assai maggior numero che poi non furono