Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3810

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[p. 195 modifica] mezzo, nodo, vincolo della società, ch’è l’uguaglianza e parità scambievole degl’individui che l’hanno a comporre; o vogliamo dire accresce per proprietà sua la naturale disparità de’ suoi subbietti, e l’accresce tanto che li rende affatto incapaci di società scambievole, di quella medesima società che gli ha cosí diversificati, anzi d’ogni società, anche di quella che per natura sarebbe stata loro e possibile e destinata e propria; insomma, per tornare al principio di questo discorso, rende i suoi soggetti quali son quelli tra’ quali naturalmente no society, anzi fa piú, perché se la società, secondo Milton, è impossibile tra disuguali, essa li rende dissimili. E in verità niuno animale meno che l’uomo ha ragion di chiamare suoi simili gl’individui della sua specie, né ha piú ragione di trattarli come dissimili, e come individui di specie diversa. Il che egli non manca di fare. E il farlo, com’ei lo fa ordinariamente, massime [p. 196 modifica]nella società, è ben prova effettiva del sopraddetto ec. ec. (25-30 ottobre 1823).


*    Vomito as da vomo is itum. Arguto as e argutor aris da arguo is utum, o dall’aggettivo argutus, che di là viene ec. Vedi Forcellini e i due pensieri seguenti (31 ottobre 1823).


*    Participii in us di verbi attivi ec. in senso attivo, transitivo o no ec. Vedi Forcellini in Odi isti osus, Exosus, Perosus ec. e in Argutus (31 ottobre 1823).


*    Veri participii passati poi in aggettivi ec. Argutus (31 ottobre 1823). Vedi il pensiero precedente.