Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3789

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[p. 177 modifica] niuna specie e niuno essere mortale e creato sia l’autore del sistema e dell’ordine che dee condurlo alla propria felicità e perfezione (come avverrebbe se l’uomo fosse destinato a quella società che noi pensiamo, la quale è capace e bisognevole di una forma, non che eseguita ma immaginata dagli uomini, e infinite ne può ricevere e n’ha ricevute, tutte parimente buone o cattive, tutte o quasi tutte a lei ed alla sua idea convenienti (cioè tutte contraddittorie e discordevoli in se stesse ec.), e la natura niuna forma le prescrisse né poté prescriverle, non avendola voluta; quando però ella ben ne prescrisse, ed intere, e costanti, a quelle società [p. 178 modifica]ch’ella volle, come a quella de’ castori e delle gru ec.): ma la natura stessa e sola, o vogliamo dire il Creatore, dovette esser l’autore, come di ciascuna creatura, cosí del sistema, ordine e modo che la dovesse condurre alla perfezione della sua esistenza, vale a dire alla felicità, e render compiuta l’opera di Lui.


     Tutto questo discorso esclude una società stretta, non solo dalla specie umana, ma da tutte le specie viventi; tanto però maggiormente, quanto elle sono in maggior grado viventi, contro quello che si presume, e quindi hanno piú vivo amor proprio, e quindi piú vive passioni e piú vivo e maggiore odio verso altrui. Il che vuol dire che il detto discorso esclude la società stretta, dalla specie umana massimamente. Venendo ora piú da presso a mostrare quanto sia vero che l’odio verso gli altri, specialmente verso i simili, è