[p. 161 modifica] è proposizione costante e generale che la timidità, la codardia e la debolezza amano molto di accompagnarsi colla crudeltà, colla inclemenza e spietatezza e durezza de’ costumi e delle azioni ec. (che il timore sia naturalmente crudele, perché sommamente egoista, e cosí la viltà ec., l’ho notato in piú luoghi). Ciò non solo si osserva negli uomini, ma eziandio negli altri animali. E con molta verisimiglianza, se non anche con verità, si attribuisce al leone la generosità verso gli animali di lui piú deboli e timidi ec., quando la natura, cioè una nimistà naturale, o la fame ec., non lo spinga ad opprimerli ec. o ve lo spinga talora, ma non in quel tal caso, o quando la natura non glieli abbia destinati particolarmente per cibo, ché allora sarà ben difficile ch’ei se ne astenga, o se ne astenga per altro che per sazietà. Si applichino queste osservazioni a quelle da me fatte circa la compassionevolezza naturale ai forti, e la naturale immisericordia e durezza dei deboli ec. e viceversa quelle a queste (p. 2371, segg.). Si suol dire, e non è senza esempio nelle storie, che le donne,