(3766-3767-3768) |
pensieri |
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giosi, o della stessa specie o di diversa, a risparmiare quei tali oggetti; quando non v’abbia altra causa che operi il contrario, come nel lupo verso la pecora ec. Cause indipendenti dalla timidità e dal coraggio. E da ciò, almeno in parte, deriva che gl’individui e le nazioni forti e coraggiose sogliono naturalmente essere le piú benigne; e in contrario è stato osservato che gl’individui e i popoli piú deboli e timidi sogliono essere i piú crudeli verso i viventi piú deboli di loro, verso i loro stessi individui piú deboli ec. Ed (3767) è proposizione costante e generale che la timidità, la codardia e la debolezza amano molto di accompagnarsi colla crudeltà, colla inclemenza e spietatezza e durezza de’ costumi e delle azioni ec. (che il timore sia naturalmente crudele, perché sommamente egoista, e cosí la viltà ec., l’ho notato in piú luoghi). Ciò non solo si osserva negli uomini, ma eziandio negli altri animali. E con molta verisimiglianza, se non anche con verità, si attribuisce al leone la generosità verso gli animali di lui piú deboli e timidi ec., quando la natura, cioè una nimistà naturale, o la fame ec., non lo spinga ad opprimerli ec. o ve lo spinga talora, ma non in quel tal caso, o quando la natura non glieli abbia destinati particolarmente per cibo, ché allora sarà ben difficile ch’ei se ne astenga, o se ne astenga per altro che per sazietà. Si applichino queste osservazioni a quelle da me fatte circa la compassionevolezza naturale ai forti, e la naturale immisericordia e durezza dei deboli ec. e viceversa quelle a queste (p. 2371, segg.). Si suol dire, e non è senza esempio nelle storie, che le donne, (3768) divenute potenti in qualunque modo, sono state e sono generalmente come piú furbe e triste, cosí piú crudeli e meno compassionevoli verso i loro nemici, o generalmente ec. di quel che sieno stati o sieno, o che sarebbero stati o sarebbero, gli uomini, in parità d’ogni altra circostanza. Ed è ben noto che i principi piú deboli e