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[p. 428 modifica] e facile il proseguire che il tornare indietro. Ma è comune, s’io non erro, a tutti gl’irresoluti (3 dicembre 1820).


*   L’Essai sur l’indifférence en matière de religion, prima o seconda pagina del Capo 9. Ed è rimarcabile che tutti gli uomini.... uniscono costantemente all’idea della felicità l’idea del riposo, che non è altro fuorché quella pace profonda, inalterabile, di cui gode necessariamente un essere pervenuto alla sua perfezione, e che S. Agostino chiama per eccellenza la tranquillità dell’ordine.... In una parola non si trova felicità fuorché nel seno dell’ordine; e l’ordine è la sorgente del bene, come il disordine è la sorgente del male, tanto nel mondo morale, quanto nel mondo fisico, tanto pei popoli, quanto per gl’individui. L’amore dell’ordine o l’idea della necessità dell’ordine, che è quanto dire dell’armonia e convenienza, è innata, assoluta, universale, giacché è [p. 429 modifica]il fondamento del raziocinio e il principio della cognizione o del giudizio falso o vero. Ma l’idea di un tal ordine è variabile, dipendente dall’abitudine, opinione ec., è relativa e particolare. Il desiderio del riposo non è in quanto riposo, o quiete, ma: 1°, in quanto convenienza, armonia ec. colle qualità e la natura della specie o dell’individuo; 2°, in quanto stabilità o capacità di durare. L’uomo e nessun altro essere non può trovar bene se non se in