Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3743
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Or che diremo che in tutte tre le lingue figlie si conserva quella verissima pronunzia e forma di potens? Noi diciamo potente e possente, ma questo è piú proprio antico, perché ora non sarebbe della prosa (se non in qualche caso ec.), bensí del verso. E questa antichità fa tanto meglio al caso nostro. Simile si dica di possanza e potenza, possentem, onnipossente ec. E notisi che non è per niente il costume della lingua o pronunzia di veruna parte d’Italia il mutare in due ss il t, sia nelle parole italiane, sia da principio nella formazione di nostra lingua, rispetto alle voci latine ec. Insomma mai in nessun tempo noi non avemmo quest’uso, e però bisogna riferire in questo caso la detta mutazione da potens a possente, ad altra cagione, perch’ella non è delle solite, anzi affatto insolita ec. Qual cagione dunque? Ch’ella non è mutazione ma vera pronunzia antica latina, anteriore ancora a quella di potens. Perocch’ella è piú regolare, e ci fu trasmessa dal volgo, il quale certo non la usò per parlar piú regolare delle