<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/374&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20130712192450</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/374&oldid=-20130712192450
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 374 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 426modifica][p. 427modifica]i francesi che si credono i soli maestri e modelli e conservatori e zelatori dello scriver classico a’ tempi moderni, non so in qual classico antico abbiano trovato questo costume, per cui non si sa essere elegante né eloquente senza andare a quella perpetua, dirò cosí, traslazione e μετεωρία e concitazione di stile, ch’è propria della poesia. (L’eloquenza di Bossuet, è appunto di questo tenore; tutta biblica, tutta in un gergo di convenzione; e lo stile biblico, e questo gergo forma l’eloquenza e l’eleganza ordinaria d’ogni sorta di scrittori francesi oggidí). Non mai sedatezza, non mai posatezza, non semplicità, non familiarità. Non dico semplicità né familiarità distintiva di uno stile o di uno scrittore particolare, ma dico quella ch’è propria universalmente e naturalmente della prosa, che non è uno scrivere ispirato. Osservino Cicerone, osservino gli scrittori piú energici dell’antichità e mi dicano se c’è uomo cosí cieco che non distingua subito come quella è prosa non poesia: se ridotta questa prosa in misura, avrebbe mai niente di comune colla poesia, come accadrebbe nelle loro prose; se la prosa antica, la piú elegante, eloquente, energica, consiste, o no, in uno stile separatissimo dal poetico. Anche i loro scrittori de’ buoni secoli, sebbene la lingua francese ha sempre inclinato a questo difetto,