<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3724&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20151205201356</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3724&oldid=-20151205201356
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3724 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 132modifica] cred’io, confermare con molte altre osservazioni. Per esempio, juvo as fa il perfetto iuvi contratto [p. 133modifica]da iuvavi o per evitare quel doppio v,1) o per effetto della pronunzia accelerata e confondente que’ due v insieme: confusione e accelerazione passata poi in regola, onde venne iuvi solo perfetto di iuvo e con un v solo e semplice. Perfetto che viene a essere anomalo, ma anomalia di cui ben si conosce l’origine e la cagione. Ora nel supino iuvo ha iutum per iuvatum. Participio anomalo, della cui anomalia non si conosce origine né cagione se non dicendo ch’egli è formato dal perfetto, il quale essendo iuvi, ne vien di ragione iutum, cosí bene come da iuvavi verrebbe iuvatum. Vedi Forcellini in Juvo, fine. Si potrebbe però dire che iutum è fatto da iuvatum, per evitare quel doppio u, benché l’uno consonante l’altro vocale, e per sincope ed elisione dell’a e per effetto di pronunzia ec. E certo non si può negare, perché dà negli occhi, che qui il supino corrisponde al perfetto (e cosí in tutti i composti di iuvo; adiuvi, adiutum ec. ec.), e stolto sarebbe l’attribuire questa corrispondenza al caso, e il non volere, come sembra evidente, che l’anomalia del supino della quale non si vede ragione, venga
Note
↑Anzi gli u in iuvavi sarebbero tre, giacché tanto era per gli antichi l’u che il v ec., onde, per esempio, in pluvi si chiamava duplex u ec. Vedi Forcellini in Luo, fine, in U ec. e l’Encyclopédie, in U ec. e l’Hofman in U ec.