Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3698
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Di piú, soleo ha forse il perfetto solui o solevi? fa forse nel supino soletum? nel participio soletus? Or cosí fa, ed ha obsoleo. E se obsoleo non ha che fare con soleo, come dunque obsolesco? si potrà negare che questo venga da obsoleo? oltre che ciò è piú ch’evidente per se, e per tanti altri esempi analoghi, nol mostra l’esempio, affatto compagno, di exolesco da exoleo? Finalmente che la prima s di obsolesco e di obsoleo spetti alla preposizione ob, vedi la p. 2996, e le quivi richiamate.
Del resto, chi volesse dire che il proprio preterito perfetto di oleo, adoleo e simili fosse e dovesse essere olui, adolui ec., onde adolevi, inolevi ec. non sieno propri di adoleo, inoleo (ignoto), ma di adolesco veramente e di inolesco ec., osservi che anche l’altro oleo ne’ composti fa olevi per olui (Forcellini in oleo1)); e che queste desinenze evi ed ui sono in verità una sola, cioè varie solamente di pronunzia, perché gli antichi latini massimamente, e poi anche i non antichi, o meno antichi, ed anche i moderni ec., confondevano spessissimo l’u e il v2) (che già non ebbero se non un solo e comune carattere): sicché olevi è lo stesso che olui, interposta la e per dolcezza, ovvero olui è lo stesso che olevi, omessa la e per proprietà di pronunzia. Giacché il v di questo e l’u di quello non furono mai considerate