<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3614&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20150925110146</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3614&oldid=-20150925110146
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3614 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 62modifica] e dall’uso degli affari e della vita sociale, e dalla sapienza e saviezza [p. 63modifica]e dalla prudenza e dalle massime morali, e insomma dalla ragione. Or quelle qualità sono amabili, queste stimabili, e sovente inamabili ed anche odiose. Gli Eroi dell’Iliade sono grandi uomini secondo natura, gli eroi degli altri poemi epici sono grandi secondo ragione; le qualità di quelli sono piú materiali, esteriori, appartenenti al corpo, sensibili; le qualità di questi sono tutte spirituali, interiori, morali, proprie dell’animo, e che dall’animo solo hanno ad esser concepite, e valutate. Dico tutte, e voglio intender le principali, e quelle che formano propriamente e secondo l’intenzion de’ poeti il carattere di tali Eroi; perocché se i poeti v’aggiunsero anche i pregi piú esteriori e corporali, gli aggiunsero come secondarii e di minor conto, e vollero e ottennero che nell’idea de’ lettori essi fossero offuscati dai pregi morali, e poco considerati a rispetto di questi; e in verità essi son quasi dimenticati, e, come ho detto in proposito di Enea, paion quasi fuor di luogo, e poco convenienti con gli altri pregi, o pare fuor di luogo