<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3512&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20171207142943</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3512&oldid=-20171207142943
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3512 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 432modifica] se questo, dico, è vero (che ben può essere,1 e se non [p. 433modifica]d’essi animaletti, d’altri, visibili o invisibili; e se no, discorrasi proporzionatamente di quelli che, come di certo si sa, vivono pochissimi giorni), egli è certissimo che l’idea che questi animali si formano e naturalmente acquistano della durata e quantità, per esempio di una mezz’ora di tempo, è tanto maggiore della nostra idea, che noi non possiamo pur concepire il quanto. E veramente una mezz’ora dura per essi indefinibilmente piú che per noi, stante la rapidità delle loro azioni, sensazioni, passioni ed eventi; il velocissimo succedersi di questi, gli uni agli altri; la inconcepibile prontezza del loro sviluppo; la rapidità, per cosí dire, della lor vita ed esistenza; e stante ch’essi in una mezz’ora, in un minuto, vivono ed esistono, si può ben dire, assai piú che noi né gli altri piú macrobii animali, in quel medesimo spazio, non fanno; e la loro esistenza in un minuto è veramente di quantità e d’intensità ec. maggiore che la nostra non è, in altrettanto spazio, e che noi non possiamo pure immaginare. In contrario senso ragionisi dell’idea che dovettero aver gli uomini naturalmente della durata e quantità di una data porzione di tempo, quando la
Note
↑Se non è, può essere, e al nostro caso tanto è il poter essere quanto l’essere in fatto. Immaginiamo, se non è, che sia, e come di un’ipotesi discorriamo quello che necessariamente seguirebbe se cosí fosse. Essendo l’ipotesi possibilissima e similissima al vero, l’argomento avrà la medesima forza, e tanto nel caso presente varrà e proverà l’immaginazione e la supposizione, quanto la verità, tanto il supposto e l’immaginato quanto il vero ed effettivo.