Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3513

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[p. 433 modifica] lor vita naturale era strabocchevolmente piú lunga della presente, e proporzionatamente dell’idea che debbono averne le nazioni (se ve n’ha) che vivono ordinariamente piú di noi (siccome v’ha certo di quelle che vivono meno, e prestissimo giungono alla maturità, e ciò ne’ climi caldi, come nell’America meridionale, ove le donne si maritano di dieci o dodici anni,1 e tra gli orientali ec.; e vedi a questo proposito l’Indica di Arriano, c. IX, sect. 1-8 e Plinio se ha nulla ec.); e dell’idea che


[p. 434 modifica]n’hanno gli animali piú longevi dell’uomo, come l’elefante, il cervo, la cornice, la tartaruga, alla quale, pigrissima e tardissima nelle sue operazioni, la natura diede, non lunghissima vita, ma moltissimi anni. E dico non lunghissima vita, perch’ella, stante la tardità de’ suoi movimenti ed azioni, alla quale corrisponde quella del suo incremento e sviluppo naturale ec. e di tutta la sua natura, vive ed esiste in un dato spazio di tempo assai meno che l’uomo in altrettanto spazio non fa. E cosí proporzionatamente gli altri animali piú longevi di noi. E dalle suddette osservazioni si raccoglie che la somma e quantità della vita, e però la

Note

  1. Vedi p. 3898.