Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3490

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[p. 418 modifica] e l’anima, per cosí dire, al corpo; e volendo innanzi soffrire ne’ sensi, nella roba ec. che nello spirito, e morire piuttosto che patir la pena della vergogna. Ché in questo e non altro consiste quel coraggio che viene da sentimento di onore, e gli effetti del medesimo. Il qual coraggio ha origine e [p. 419 modifica]fondamento, anzi è esso stesso una spezie di timidità o certo una spezie di qualità contraria alla sfrontatezza, all’impudenza, all’inverecondia (21 settembre, Festa della Beatissima Vergine Addolorata, 1823). Vedi la pag. seguente.


*    Non si dà nella orazione, qualunque ella sia, tratto veramente sublime, in cui il lavoro non ceda di grandissima lunga alla materia, cioè dove l’altezza e il pregio del pensiero, dell’immagine e simili, non vinca d’assaissimo la nobiltà, l’eleganza e il pregio dell’espressione e dello stile. Una sola virtú dell’espressione può, e deve, in un luogo ch’abbia ad esser sublime, andar di pari coll’altezza del concetto, e questa si è la semplicità, o vogliamo dir la naturalezza e l’apparenza della sprezzatura (21 settembre 1823).