<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3485&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20171202095101</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3485&oldid=-20171202095101
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3485 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 415modifica] delle piú poetiche ec.; quindi anche gli episodii dovettero corrispondere alla natura di tale scopo e di tal dramma; quindi le furie introdotte nel teatro (nelle Eumenidi di Eschilo), che fecero abortir le donne e agghiacciare i fanciulli (vedi Fabricius, Barthelemy ec.); quindi i soggetti per lo piú lontani o di tempo o di luogo, di costumi ec. dagli spettatori, benché tanti soggetti poetici offrisse ai tragici greci la storia, non pur nazionale, ma patria, e non pur patria, ma contemporanea ec. ec.; quindi le inverisimiglianze d’ogni genere, i salti, le improvvisate (fatte, per verità, con meno arte, varietà ec. che non farebbero i moderni e che non si fa ne’ moderni drammi [p. 416modifica]e romanzi d’intreccio), l’intervento sí frequente degli Dei o semidei ec. ec. I moderni drammatici, come gli altri poeti, come i romanzieri ec., si propongono di agir sul cuore, ma gli antichi tragici, non men che gli altri antichi, sulla immaginazione. Questa osservazione, che non si può negare, basta a far giudizio quanto debbano essenzialmente differire i caratteri dell’antico e del moderno dramma, con che diversi canoni si debba giudicar dell’uno e dell’altro, quanto sia assurdo il tirar le moderne poesie drammatiche a parallelo d’arte ec. colle antiche, quasi appartenessero a uno stesso genere, ch’è falsissimo. Gli antichi tragici non vollero altro che por sotto gli occhi e l’immaginazione degli spettatori quasi un volcano ardente o altro