Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3423

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[p. 378 modifica] se stessa. E ben gli uomini si sono potuti accorgere delle suenunciate verità in questi ultimi tempi, ne’ quali, per quello che se n’é detto, la sorprendente voce della Catalani ha rinnovato quasi negli uditori i miracolosi effetti della musica antica. Certo questi effetti non nascevano né principalmente né essenzialmente né quasi in parte alcuna dalle melodie. Le quali, oltre che da mille altri potevano [p. 379 modifica]esser cantate, si sa poi ch’erano delle piú triviali ed insipide. Tutto il diletto era dunque originato dalla voce della cantante, cioè dalle qualità d’essa voce che piacciono naturalmente agli orecchi umani, tutte indipendenti dalla convenienza: straordinaria dolcezza, flessibilità, rapidità, estensione ec., voce canora, sonora, chiara, pura, penetrante, oscillante, tintinnante, simile alle corde o ad altro istrumento musicale artefatto ec. ec.

Con queste osservazioni non farà maraviglia che i barbari e anche gli animali sieno tanto dilettati dalla nostra musica, benché non assuefatti alle nostre melodie, e quindi non capaci di conoscere né di sentire quello che noi chiamiamo il bello musicale. Non sono le melodie in se, né la loro novità, che producono in essi il