Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3422

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[p. 378 modifica] naturalmente ci reca, la sua virtú di svegliar l’entusiasmo e l’immaginazione ec., consista e sia propria principalmente del suono o della voce, in quanto suono o voce grata, e dell’armonia de’ suoni e delle voci, in quanto mescolanza di suoni e voci naturalmente grata agli orecchi; e non già della melodia; e che conseguentemente il principale della musica e la considerazione de’ suoi effetti non appartenga alla teoria del bello proprio, piú di quello che v’appartenga la considerazione degli odori, sapori, colori assoluti ec., perocché il diletto della musica, quanto alla principale e piú essenziale sua parte, non risulta dalla convenienza; veggasi in questo, che non v’ha cosí misera melodia che perfettamente eseguita da un istrumento o da una voce gratissima non diletti assaissimo; né v’ha, per lo contrario, cosí bella melodia ch’eseguita, per esempio con bacchette su d’una tavola, o su di piú tavole che rispondano a’ diversi tuoni, o in qualsivoglia istrumento o voce ingratissima o niente grata, rechi quasi diletto alcuno, e ciò quando anche ella sia eseguita perfettamente rispetto a