[p. 353 modifica] università delle cose. Tutto ciò troverassi nelle meteore, ne’ vegetabili, negli animali sopra tutto, e fra gli animali, sopra tutti nell’uomo, ossia nel genere umano. Perocché il vivente è meno dell’altre cose tutte composto di qualità naturali, e piú di disposizioni; e tra’ viventi l’uomo in massimo grado. Nel quale è maggior la vita che negli altri viventi; e la vita si può, secondo le fin qui dette considerazioni, definire una maggiore o minore conformabilità, un numero e valore di disposizioni naturali prevalente in certo modo (piú o meno) a quello delle ingenite qualità. Massime rispetto allo spirituale, all’intrinseco, a quello che, propriamente parlando, vive; a quello in che sta propriamente e si esercita la vita, in che siede il principio vitale e la facoltà dell’azione, sia interna sia esterna, cioè la facoltà del pensiero e della sensibile operazione ec. Nella qual facoltà consiste propriamente la vita ec. (6-7 settembre 1823). Per lo contrario le cose che meno partecipano della vita sono quelle che per natura hanno meno di qualità e piú di disposizione, cioè le meno conformabili naturalmente. E se v’ha cosa che non sia punto conformabile naturalmente, quella niente partecipa della vita, ma solo esiste; quella è che si dee propriamente