Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3365

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[p. 343 modifica] produca il senso e il giudizio dell’imperfetto, del mutilo, del disavvenevole, e quindi del disaggradevole, e quindi del brutto musicale.1 (5 settembre 1823). Dunque l’idea del contrario, del brutto, cioè del bello e della convenienza musicale, dipende ed è determinata dall’assuefazione, tanto che se questa è, non solo non naturale, ma contraria alla natura, anche quel bello e quella convenienza, cioè l’idea che noi n’abbiamo, è, non solo oltre natura e non fondata sulla natura, né prodotta dalla natura, ma contro natura (6 settembre 1823). [p. 344 modifica]


*    «J’ai vu quatre sauvages de la Louisiane qu’on amena en France, en 1723. Il y avait parmi eux une femme d’une humeur fort douce. Je lui demandai, par interprète, si elle avait mangé quelquefois de la chair de ses ennemis, et si elle y avait pris goût; elle me répondit qu’oui; je lui demandai si elle aurait volontiers tué ou fait tuer un de ses compatriotes pour le manger; elle me répondit en frémissant, et avec une horreur visible pour ce crime.» Voltaire, Correspondance du Prince Royal de Prusse (depuis Frédéric II) et de M. de Voltaire, Lettre 31, octobre,

Note

  1. Il detto passaggio è direttamente contrario all’imitazione, che dev’essere l’immediato scopo e l’ufficio della musica, come dell’altre belle arti e della poesia, che dovrebb’essere inseparabile dalla musica (e cosí viceversa), e tutt’una cosa con essa ec. Di ciò dico altrove.