Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3351
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accattare, riscattare ec.) deduco che questo verbo spetti a’ buoni tempi della lingua latina, giacché ne’ bassi tempi, e meno nelle lingue volgari, non si conservò e si trascurò questo uso di mutare l’a de’ verbi latini in e o i per la composizione, e l’e in i ec. (4 settembre 1823).
* Alla p. 2843, margine. Dico verbi dissillabi contando per una sola sillaba l’eo ne’ verbi della seconda (do-ceo), e l’io in quelli della quarta (au-dio), secondo il volgar uso da me altrove dimostrato, che per dissillabi li pronunziava. E dico dissillabi, avendo riguardo al tema, cioè alla prima persona singolare presente indicativa (4 settembre 1823).
* Alla p. 3343. Generalmente appo gli antichi e nelle nazioni o società primitive il nome d’infelice è un obbrobrio, e s’adopra per vitupero, per ingiuria, per ignominia, per biasimo, per rimprovero ec. e cosí si riceve. E l’esser tenuto per infelice è come aver mala fama. E l’infelicità (qualunque) si rinfaccia come il delitto o il vizio ec. (4 settembre 1823).