Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3318

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*   Un francese, un inglese, un tedesco che ha coltivato il suo ingegno, e che si trova in istato di pensare, non ha che a scrivere. Egli trova una lingua nazionale moderna già formata, stabilita e perfetta, imparata la quale ei non ha che a servirsene. Né dal principio della loro letteratura in poi è stato mai bisogno ad alcuno scrittore di queste nazioni, qual ch’ei si fosse, il formarsi una lingua moderna, cioè tale che, volendo scrivere, come ognun deve, alla moderna, ei potesse col di lei mezzo esprimere i suoi concetti in [p. 315 modifica]qualsivoglia genere. Come dal principio delle loro letterature in poi quelle nazioni non hanno mai intermesso di coltivar esse medesime gli studi in esse introdotti; o creando e inventando nuovi generi o discipline, con esse hanno naturalmente e sin dal loro principio creato o formato il linguaggio che loro si conveniva; o accettando generi o discipline forestiere, non mai per ancora in esse nazioni conosciute o trattate, insieme con essi generi e discipline accettarono senza contrasto alcuno quei modi e quei vocaboli, ancorché forestieri, che con esse erano congiunte, e che a volerle trattare indispensabilmente si richiedevano; cosí non è stato mai tempo alcuno in