Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3310
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proverà o conoscerà mai) siccome niun altro degli effetti sopra descritti, anzi neppure, propriamente parlando, l’amore, ma l’inclinazione e l’impeto da lei cagionato, l’ὁρμήν, l’abito e l’atto della tendenza; perché non è propriamente amore quello che noi ponghiamo, per esempio, all’oro e al danaro. Vedi p. 3636 e 3909.
Altra prova delle proposizioni da me esposte nel principio di questo pensiero può essere, fra le mille, la seguente. Qual uomo civile udendo, eziandio la piú allegra melodia, si sente mai commuovere ad allegrezza? non dico a darne segno di fuori, ma si sente pure internamente rallegrato, cioè concepisce quella passione che si chiama veramente gioia? Anzi ella è cosa osservata che oggidí qualunque musica generalmente, anche non di rado le allegre, sogliono ispirare e muovere una malinconia, bensí dolce, ma ben diversa dalla gioia; una malinconia ed una passion d’animo, che piuttosto che versarsi al di fuori ama anzi per lo contrario di rannicchiarsi, concentrarsi, e restringe, per cosí dire, l’animo in se stesso quanto piú può, e tanto piú quanto ella è piú forte, e maggiore l’effetto