<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3292&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20170928140958</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3292&oldid=-20170928140958
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3292 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 298modifica] Il che si trova essere appunto il contrario. Ma non già quanto all’amor proprio. Perocché l’amor proprio è veramente maggiore assai ne’ fanciulli e ne’ giovani che ne’ maturi e ne’ vecchi, maggiore negli uomini sensibili e immaginosi che ne’ torpidi.1 I fanciulli, i [p. 299modifica]giovani, gli uomini sensibili sono assai piú teneri di se stessi che nol sono i loro contrarii. Nella stessa guisa discorrasi dei deboli rispetto ai forti e simili. Cosí generalmente furono gli antichi rispetto ai moderni, e i selvaggi rispetto ai civili, perché piú forti di corpo, piú forti ed attivi e vivaci d’animo e d’immaginazione (sí per le circostanze fisiche, sí per le morali), meno disingannati, e insomma maggiormente e piú intensamente viventi (Dal che seguirebbe che gli antichi fossero stati piú infelici generalmente de’ moderni, secondo che la infelicità è in proporzion diretta del maggiore amor proprio, come altrove ho mostrato: ma l’occupazione e l’uso delle proprie forze, la distrazione e simili cose, essendo state infinitamente maggiori in antico che oggidí; e il maggior grado di vita esteriore essendo stato anticamente piú che in
Note
↑Che l’amor proprio sia maggiore ne’ fanciulli e ne’ giovani che nell’altre età, segno n’é quella infinita e sensibilissima tenerezza verso se stessi, e quella suscettibilità e sensibilità e delicatezza intorno a se medesimi che coll’andar degli anni e coll’uso della vita proporzionatamente si scema, e infine si suol perdere.