[p. 268 modifica] natura. Essi solo possono meno imperfettamente contemplare, conoscere, abbracciare, comprendere il tutto della natura, il suo modo di essere, di operare, di vivere, i suoi generali e grandi effetti, i suoi fini. Essi, pronunziando o congetturando sopra queste cose, sono meno soggetti ad errare, e soli capaci di apporsi talora al vero o di accostarsegli. Essi soli sono atti a concepire, creare, formare, perfezionare un sistema filosofico, metafisico, politico che abbia il meno possibile di falso, o, se non altro, il piú possibile di simile al vero, e il meno possibile di assurdo, d’improbabile, di stravagante. Per essi gli uomini convengono tra loro nelle materie speculative e in molti punti astratti, assai piú che per la ragione, al contrario di quel che parrebbe dover succedere; perocché egli è certissimo che gli uomini, discorrendo o conghietturando per via di semplice ragione, discordano per lo piú tra loro infinitamente, s’allontanano le mille miglia gli uni dagli altri, e pigliano e seguono tutt’altri sentieri; laddove, discorrendo per via di sentimento e d’immaginazione, gli uomini, le diversissime