<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3227&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20170112101310</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3227&oldid=-20170112101310
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3227 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 257modifica] Che se in niuna parte, e meno in quest’ultima, gli effetti della moderna musica sono per anche paragonabili a [p. 258modifica]quelli che si leggono della greca, è da considerarsi che l’uomo oggidí è disposto in modo da non lasciarsi mai veementemente muovere a nessuna parte; che, analogamente a questa generale disposizione, neanche le melodie assolutamente popolari d’oggidí, son tali né di tal natura che possano facilmente ricevere dal compositore una forma da produrre in veruno animo un piú che tanto effetto; e che in ultimo i compositori non iscelgono né quelle melodie popolari o parti di esse che meglio si adatterebbero alla forza e profondità dell’effetto, né in quelle che scelgono, ci adoprano quei mezzi che si richieggono a produrre un effetto simile, né cosí le lavorano e dispongono come converrebbe per tal uopo: e ciò non fanno perché nol vogliono e perché nol sanno. Nol sanno, perché privi essi medesimi d’ispirazione veramente sublime e divina, e di sentimenti forti e profondi nel comporre in qualsiasi genere, non possono né scegliere né usar lo scelto in modo da