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[p. 390 modifica] che se i francesi le sentono nei loro diversi scrittori, agli esteri son quasi impercettibili. Laddove le differenze de’ buoni stili italiani, saltano agli occhi di chicchessia. Cosí anche dei greci.


*   E notate di passaggio che la lingua latina ha una strada molto piú segnata e definita e rassomiglia in questo alla francese. La cagione è che la lingua latina scritta fu opera dell’arte (onde il volgar latino differiva sommamente dal letterale), come è noto e come dimostra a prima vista la sua artificiosissima e figuratissima costruzione. Laddove la forma della lingua greca e italiana fu opera della natura, vale a dire che ambedue queste lingue si formarono prima della nascita, o almeno della formazione e definizione delle regole, e prima che gli scrittori fossero legati da’ precetti dell’arte. Cosí la natura è sempre varia e l’arte sempre uniforme, o, se non altro, sommamente inferiore alla natura in varietà.


*   Insomma lo straniero e il francese parla facilmente bene la sua lingua, dove la varietà non genera confusione o difficoltà all’imperito.