Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3178

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[p. 227 modifica] che alla grazia s’attribuisce. La grazia nascente da difetto (come quella di Roxolane appo il Marmontel), [p. 228 modifica]è piú grossolana e poco degna dell’artista o di qualunque imitatore del bello. Essa è bensí piú comunemente sensibile (perocché quell’altra grazia non tutti, anzi pochi, la sentono), e sempre ch’ella è sentita, fa maggior effetto dell’altra, eziandio negl’intendenti del bello, negli spiriti di buon gusto, e negli animi delicati e sensibili. E ciò perché il contrasto in essa è piú notabile e spiccato, e maggiore la straordinarietà. Ma perciò appunto questo effetto è piú grossolano, e per cosí dire piú materiale e corporeo, laddove quell’altro è piú spirituale e piú delicato, e quindi piú direttamente e giustamente proprio della grazia, l’idea della quale inchiude quella della delicatezza. La grazia derivante da difetto punge e solletica come un sapore acre e piccante, o aspro, o acido, o acerbo, che per se stesso è dispiacevole, e pure in un certo grado piace, e quindi molti spiriti che non hanno mai potuto sentire quell’altra grazia, o che sono di già blasés sul bello, a causa del lungo uso ed assuefazione, sono