Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3118

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[p. 193 modifica] dall’egoismo, ed è un piacere, ma non è già propria né degli animali, né degli uomini in natura, né anche, se non di rado e scarsamente, degli animi ancora quasi incolti (quali erano i piú a’ tempi eroici). Questo piacere ha bisogno di una delicatezza e mobilità di sentimento o facoltà sensitiva, di una raffinatezza e pieghevolezza di egoismo, per cui egli possa come un serpente ripiegarsi fino ad applicarsi ad altri oggetti, e persuadersi che tutta la sua azione sia rivolta sopra di loro, benché realmente essa riverberi tutta ed operi in se stesso e a [p. 194 modifica]fine di se stesso, cioè nell’individuo che compatisce. Quindi è che anche nei tempi moderni e civili la compassione non è propria se non degli animi cólti e dei naturalmente delicati e sensibili, cioè fini e vivi. Nelle campagne dove gli uomini sono pur meno corrotti che nelle città, rara, e poco intima e viva, e di poca efficacia e durata, è la compassione. Ma lo spirito di Omero era certamente