[p. 154 modifica] Le qualità dove l’arte dee meno apparire, che paiono le piú naturali, che debbono infatti parere le piú spontanee, che paiono le piú facili, che debbono altresí parer conseguite con somma facilità, l’una delle quali si può dir che appunto consista nel nascondere intieramente l’arte, e nella niuna apparenza d’artifizioso e di travagliato; esse sono appunto le figlie dell’arte sola, quelle che non si conseguono mai se non collo studio, le piú difficili ad acquistarne l’abito, le ultime che si conseguiscano, e tali che acquistatone l’abito, non si può tuttavia mai senza grandissima fatica metterlo in atto. Ogni minima negligenza dello scrittore nel comporre toglie al suo scrivere, in quanto ella si estende, la semplicità e la chiarezza, perché queste non sono mai altro che il frutto dell’arte, siccome abituale, cosí ancora attuale; perché la natura non le insegna mai, non le dona ad alcuno; perché non è possibile ch’elle vengano mai da se, chi non le cerca, né che veruna parte