<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3002&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20161204064008</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3002&oldid=-20161204064008
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3002 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 126modifica] comincianti per c, q, t non si premette mai la preposizione a o ab, ma sempre abs. Cosí dunque se obscenus viene da cano o da caenum, bene sta che non si dica obcenus ma obscenus. Oscillo, secondo me, è da obs e cillo as, e vale quasi obciere, obmovere, obcire. Dico poi cillo as, non cillo is, come il Forcellini, perché è chiaro che nel luogo di Festocillent (optativo) è voce della prima; perché cillo dev’essere stato un diminutivo di cio o di cieo, come conscribillo ec. (vedi [p. 127modifica]la p. 2986) che sono della prima, benché conscribo ec. sieno della terza; perché veggo oscillans, oscillatio, e il nostro oscillare ec. e lo stesso Forcellini dice oscillo as, non is. Vedi in Forcellini tutte queste voci e oscillum e cilleo. Se oscillo as fosse fatto da cillo is o cilleo es, esso apparterrebbe a questa nostra categoria, come obstino as, da teneo es, ec. Non pare che il Forcellini si sia accorto che cilleo o cillo spetta indubitatamente a cio, o cieo. E cosí dunque altresí ben si dice ostendo cioè obstendo, obstino non obtino. I piú moderni trascurarono questa regola e dissero obtendo, obtineo ec. In luogo del qual ultimo verbo pare che gli antichi dicessero obstineo, in significato però di ostendo. Vedi Forcellini in obstinet. E forse molti verbi o voci latine composte comincianti per os, le quali si dicono formate dal nome os, non lo sono infatti che da obs, come, per esempio, oscen inis che si dice fatto da os e cano (quasi si cantasse mai con altro che con la bocca), viene forse veramente da obs e cano. Infatti occinere, cioè obcinere (che secondo l’antica regola sarebbe stato obscinere, e quindi oscinere, come ostendere, il quale anch’esso da taluno è scioccamente derivato da os, in manifesto dispetto del significato) si diceva degli uccelli d’augurio, e dal modo in cui Livio l’adopra par che questa voce fosse solenne in tal