Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2970

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[p. 107 modifica] convenienza. La quale ora, ammettendo la gioventú, la rende propria al detto uffizio, ora, escludendola, ve la rende al tutto inabile.

Potrà dirsi che, se non altro, la bellezza giovanile è maggiore, per esempio, della senile. Potrei rispondere ch’ella è piú piacevole, ma non già maggior bellezza per se, non essendo maggior convenienza. Il fatto però è questo. L’ordine universale della natura, indipendentemente affatto dalla bellezza, porta che le forme e le facoltà delle specie capaci di gioventú e di vecchiezza si trovino nella maggior pienezza conveniente alla rispettiva specie e nella maggior perfezione relativa ad essa specie, nel tempo della gioventú perfetta di ciascun individuo. Quindi non assolutamente, ma relativamente all’ordine attuale della natura, si può dir che, per esempio, la forma dell’uomo perfettamente giovane è piú perfetta di quella del vecchio, e la piú perfetta di tutte quelle delle quali l’uomo è capace. Laonde la bellezza della sua forma giovanile si potrà dir maggiore di quella della senile.