Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2968

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[p. 106 modifica] casi la giovanezza, ripugnando alle altre qualità dell’oggetto, ovvero a tale o tal altra circostanza estrinseca a lui relativa, ella non solamente non servirebbe a comporre il bello, ma gli nuocerebbe, lo distruggerebbe e produrrebbe addirittura il brutto, appunto in quanto giovanezza; di modo che quell’oggetto sarebbe brutto espressamente perché giovane, quel composto sarebbe brutto precisamente in tanto in quanto la giovanezza v’avrebbe parte. Per esempio, gli antichi rappresentavano gli Dei giovani. Tali erano le loro idee, e bene stava. Ma oggi chi rappresentasse il Dio Padre coll’aspetto della gioventú, invece della vecchiezza, questa effigie, in quanto giovanile, sarebbe ella bella? No, anzi brutta, appunto in quanto giovanile e in quanto all’aspetto della giovanezza, perché le nostre idee e l’uso nostro e le qualità che la nostra immaginazione attribuisce a Dio Padre, ripugnano a questa qualità. Anche fra gli antichi una immagine, una statua giovanile di Giove regnante e fulminante, sarebbe stata brutta in quanto giovanile. E forse che l’aspetto di Giove nelle antiche immagini è brutto? Anzi bellissimo, ma non giovane.