Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2953
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colla mente. Imperciocché questo appunto è quello che noi facciamo, senz’avvedercene: rapportiamo ciascun suono elementare al corrispondente carattere dell’alfabeto e per questo mezzo ne concepiamo chiaramente e determinatamente l’idea distinta e separata, sempre che ci occorra, e la richiamiamo e riprendiamo a piacer nostro. Cosí facciamo dell’altre idee rispetto alle parole.
Ed è notabile che in questo secondo caso noi rapportiamo l’oggetto della nostra idea alla parola che lo significa, o pronunziata o scritta. Gli uomini avvezzi alla lettura sogliono per lo piú rapportarsi al vocabolo scritto, e concepir tutt’insieme l’idea di ciascuna cosa, del vocabolo che lo significa e della forma materiale in ch’egli si scrive. Vedi p. 3008. Ma gl’illetterati e i fanciulli si rapportano semplicemente al vocabolo pronunziato, e ciò basta a concepire l’idea determinata e chiara di qualsivoglia cosa il cui vocabolo si conosca, e di qualsivoglia vocabolo il cui significato ben s’intenda. Perocché ciascun vocabolo anche