Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2897

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[p. 63 modifica] arrivare ad eseguire quest’opera naturale, e debita alla sua essenza, e propria di essa, quest’opera senza la quale egli non avrebbe mai corrisposto alla sua natura particolare, né all’intenzione della natura in generale, e condannasse espressamente tanta moltitudine e tante generazioni d’uomini, quante dovettero passare prima che fosse trovata una lingua, altre a non sapere né potere in alcun modo fare, altre a non poter fare se non se imperfettissimamente, quello che l’uomo doveva pur sapere e potere compiutamente fare per sua propria natura? E poiché l’uomo senza la lingua non sarebbe uscito mai del suo stato primitivo purissimo, e la lingua è il principale e piú necessario istrumento col quale egli ha operato ed opera quello che si chiama suo perfezionamento; e se d’altronde tanto è per ciascuna cosa il ben essere, quanto l’esser perfetta, né si dà per veruna specie di enti felicità veruna senza la perfezione [p. 64 modifica]perfezioneconveniente ad essa specie; è egli possibile che se questa che si chiama perfezione dell’uomo fosse veramente tale, e destinatagli dalla natura, essa natura nel formar l’uomo