<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2880&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20160201090459</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2880&oldid=-20160201090459
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2880 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 52modifica] χώραν ὀνομάσαι πᾶσαν, ὅσην ὁ δάμαλις διῆλθεν. Οὐϊταλίαν. Μεταπεσεῖν δὲ ἀνὰ χρόνον τὴν ὀνομασίαν εἰς τὸ νῦν σχῆμα, οὐδὲν θαυμαστόν. ᾽Επεὶ καὶ τῶν ἑλληνικῶν πολλὰ τὸ παραπλήσιον πέπονθεν ὀνομάτων. Da bibo noi diciamo bevo, e beo, tolta la lettera v, beve e bee, beendo, bere da bevere, tolto il v, e contratto beere in bere ec. Vedi il Corticelli, e il Buommattei, Trattato, XII, c. 40, fine. Cosí da debeo devo e deo, devi e dei ec. Vedi i grammatici e l’uso volgare. Dal lat. pavo diciamo pavone e paone, paonessa, paoncino ec. Diciamo altresí pavonazzo e paonazzo. E in cento altre parole leviamo [p. 53modifica]e inseriamo il v a nostro piacere, o ch’esso veramente, secondo l’etimologia appartenga loro o che no, e talvolta l’inseriamo sempre e costantemente in voci a cui esso non appartiene, o lo passiamo pur sempre e costantemente sotto silenzio in quelle voci dov’esso dovrebb’essere ed era. E in questo particolare v’é frequentissima discordanza tra le pronunzie e dialetti delle provincie, città, individui d’Italia, tra gli antichi autori e i moderni, tra l’antico parlare e il moderno, tra il moderno parlare e lo scrivere ec. (2 luglio 1823).