<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2849&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20160414132237</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2849&oldid=-20160414132237
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2849 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 33modifica] la lingua tedesca s’ella è formata, e piú, s’ella è perfetta, dev’essere una fedelissima e completa immagine di questo carattere, e per conseguenza avere anch’essa un carattere, e determinato e costante, e tale che non si possa confondere con quello di un’altra lingua, né ella possa ammettere il carattere di un’altra lingua, ancorché simile a lei, né molto meno scambiare il suo proprio carattere con questo. Ma la lingua tedesca, senza far violenza alcuna a se stessa, ammette le costruzioni, le forme, le frasi, l’armonia, non solo delle lingue affini, non solo delle settentrionali, ma delle piú aliene, ma delle antichissime, delle meridionali, delle formate e delle informi, di quelle che appartengono a nazioni per costumi, per opinioni, per governi, per costituzione corporale, per climi, per leggi eterne della natura disparatissime, ed eziandio contrarissime al carattere proprio e costantissimo e certissimo della nazion tedesca, insomma di tutte le possibili lingue passate e presenti e per cosí dir future. Dunque la lingua tedesca non è formata, non è determinata, e molto meno perfetta. [p. 34modifica]Parlando dell’adattabilità o pieghevolezza, e della varietà e libertà