<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2807&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20141129135642</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2807&oldid=-20141129135642
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2807 Giacomo LeopardiXIX secoloZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 4modifica] sugli avvenimenti ch’erano passati o dovevano passare sotto gli occhi dello spettatore, piangeva le miserie dell’umanità, sospirava, malediceva il vizio, eseguiva la vendetta dell’innocenza e della virtú, la sola vendetta che sia loro concessa in questo mondo, cioè l’esecrare che fa il pubblico e la posterità gli oppressori delle medesime; esaltava l’eroismo, rendeva merito di lodi ai benefattori degli uomini, al sangue dato per la patria (vedi Orazio, Arte Poetica, v.193-201). Questo era quasi lo stesso che legare sulla scena il mondo reale col mondo ideale e morale, come essi sono legati nella vita: e legarli drammaticamente, [p. 5modifica]cioè recando questo legame sotto i sensi dello spettatore, secondo l’uffizio e il costume del poeta drammatico, e quanto è possibile al dramma di rappresentare quello che è. Questo era personificare le immaginazioni del poeta, e i sentimenti degli uditori e della nazione a cui lo spettacolo si rappresentava. Gli avvenimenti erano